La progettazione si evolve con l’evolversi della società; e se dalle difficoltà nascono nuovi modi di progettazione, in realtà ne abbiamo una che è sempre stata dentro di noi.
Una chiave preziosa che abbiamo considerato da pochi anni è la Natura. La Natura che in realtà ci accompagna da sempre è divenuta nel tempo un’occasione di … VITA! Ed é propria la Vita al centro del concetto Biofilico (bios= vita).
Ma come si ottiene una progettazione biofilica?
Partiamo dalle Città, quindi dalla Macro-progettazione.
La progettazione biofilica passa dalla piccola alla grande scala, a livello Urbanistico è l’inserimento del cosiddetto “verde”urbano, cercando di connettere il più possibile l’uomo con la natura; ma non solo!
So che ti farà poco piacere, ma in Italia siamo ancora ben lontani da capire al meglio questo concetto. Milano sta cercando di fare dei salti, ma con scarsi risultati. Una Città invece negli ultimi due anni si é impegnata a diventare simbolo della Biofilia è proprio quest’anno non solo é conosciuta come la città dell’Amore, ma anche la prima città Biofilica d’Italia.
Verona proprio quest’anno é stata decretarla Città Biofilica.
Gli indicatori individutati per aderire al Network delle Città Biofiliche sono:
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Contesto naturale, caratteristiche e infrastrutture biofiliche.
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Salute e benessere umano attraverso connessioni biofiliche.
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Coinvolgimento, partecipazione, attività e conoscenze biofiliche.
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Istituzioni, pianificazione e governance biofiliche.
Il concetto Biofilico su scala macro non si intende solo l’inserimento del verde urbano, ma la creazione di un vera e propria rete che connette il cittadino/salute/contesto/istituzioni.
Parlerò nella prossima puntata della micro-progettualità biofilica.